Vito Giovannelli nasce a Capurso , in provincia di Bari, il 25 ottobre del 1933, da Vincenzo e da Maria Concetta Egidio. A scuola viene subito notato per le sue qualità grafiche dal maestro Francesco Copersino. Studiava poco, disegnava molto. Il suo primo insegnante d’arte è stato il pittore Umberto Colonna, di Bari, che, intuite le attitudini del suo allievo per l’arte del bianco e nero, lo ammaestra, soprattutto, nel disegno e gli regala l’abbonamento alla rivista Rinascita Artistica, sulle cui pagini Giovannelli scopre le xilografie di B. da Osimo e di G, Mainini.
Vito, convinto di aver scoperto la sua vocazione artistica, si dedica anche allo studio del lettering. Apprende i segreti delle tecniche grafiche frequentando a Bari lo stabilimento tipografico Arti Grafiche Favia, In Puglia, ha come insegnante di tipografia Corrado De Bari e come insegnante di litografia Dario Del Monte. Realizza le prime etichette pubblicitarie e impara, nella ditta Favia a usare il torchio a stella. Prosegue gli studi presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Quindi, si reca in Germania, a Monaco di Baviera, dove si specializza in mosaici e vetrate con il prof. Joseph Meyer, arte che successivamente trasmetterà a sua sorella Giuseppina. Rientrato in Italia, inizia l’attività di docente di disegno servendosi del suo testo, dal titolo Educare con l’arte, redatto in collaborazione con la moglie Adua De Virgiliis. L’opera scolastica, dal metodo didattico innovativo, venne pubblicata dall’editore G.B.Paravia di Torino. Oltre all’insegnamento Giovannelli svolge anche l’attività di grafico. Collabora con prestigiose riviste illustrate. Realizza raffinati pezzi di marcofilia per il Ministero delle Poste e delle Comunicazioni. Pubblica con vari editori diversi trittici filatelici. Incide assegni bancari. Conia medaglie commemorative. Illustra l’Abruzzo, sua terra d’adozione, in lungo e in largo. Realizza calendari, tra cui ritengo opportuno ricordare uno sull’Abruzzo, edito dalla Pirelli, e uno sul volo di D’annunzio a Vienna. Tipograficamente è considerato raffinato maestro del colophon, come afferma il critico d’arte Francesco Maurizio Di Giovine (cfr. Quaderni Aperiodici della Rivista Il Collezionista di Ex Libris, Bologna, Giugno 1990), ma, è come incisore di ex libris, specialmente, sacri e parlanti, che raggiunge notorietà a livello internazionale tanto da essere inserito nel prestigioso catalogo Gutenberg.
Miriam Mari