Si è spesso portati a dimenticare il passato, scordandosi che
proprio in esso è racchiuso ciò che siamo.
Soprattutto in un’epoca come la presente, -in cui vige l’eccessivo
materialismo, l’omologazione delle menti, una crisi sociale che è
peggiore di quella economica-, il rischio di questa amnesia è ancora
più grave e probabile.
A questo proposito è nata a Capurso, lo scorso 20 Marzo, la
fondazione “VITO GIOVANNELLI-MADONNARO DI CAPURSO.”
L’architetto Filippo Mastrolonardo, vice-presidente vicario della
fondazione, il vice-parroco Don Michele Bellino ed il sindacalista Vito
Cinquepalmi, entrambi nel consiglio di amministrazione, guidano questo
progetto con l’intento di promuovere la conoscenza dell’arte
dell’incisione ed in particolare delle opere dell’artista capursese.
Vito Giovannelli nasce infatti nel nostro Comune 75 anni fa e, dopo oltre mezzo secolo trascorso fuori casa, tra Napoli e Pescara, torna a rendere partecipe la cittadina dell’arte della Xilografia (incisione di matrici di legno, utilizzate per la stampa di immagini su carta).
Il maestro ha realizzato, nell’arco di una vita, circa 500 lavori, tra ex libris ed ex musicis (marchi distintivi dell’autore di un’opera, incollati su libri o spartiti musicali.) Oltre 200 di questi, assieme al prezioso torchio che li ha creati, saranno esposti nel museo internazionale dell’ex libris, che avrà sede nelle sale del convento della Madonna del Pozzo di Capurso.
Tra gli altri obbiettivi della fondazione, ad esempio, troviamo la strutturazione di una scuola-laboratorio delle diverse tecniche d’incisione nel sud Italia, la promozione di borse di studio sulla conoscenza della figura del fondatore, la realizzazione di un centro di ricerche d’archivio sulla storia di Capurso, grazie alla creazione di un database informatico.
Si cerca di avvicinare i giovani ai valori che ormai vanno svanendo, quei valori che il maestro Giovannelli ha da sempre impressi nel cuore.
Forse bisognerebbe ritrovare la semplicità di un’immagine in
bianco e nero, la leggerezza di un nome inciso nel legno, la sicurezza
della famiglia e del ritorno alla propria terra.
Forse bisognerebbe essere tutti un po’ “madonnari”. Tutti girovaghi che
vivono d’arte e sentimento, ma con la consapevolezza, da qualche parte
nel cuore, che un giorno si ritornerà a casa.
Nicola Lorusso
Capurso: 1 Lugio 2009
Apprendiamo con vivo piacere e volentieri comunichiamo ai nostri lettori la notizia che la Contea di Manoppello in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ha concesso l’onorificenza della medaglia d’oro (si vedano foto) al maestro Prof. Vito Giovannelli per gli studi condotti sul glittico manoppellese di epoca neoclassica GiovanniAntonio Santarelli. L’insigne storico ed artista, tra le voci più autorevoli della tecnica xilografica in Italia, dopo la pubblicazione di una monografia d’arte sullo stesso autore ha allestito in un’ala dell’ ex convento delle suore Alcantarine del comune dell’entroterra pescarese, noto per il santuario del Volto Santo, un museo civico dove è possibile visitare un centro didocumentazione iconografica sul Santarelli, autore di prestigiosi camei collezionati da importanti musei italiani e stranieri. La nostra rivista a suo tempo si occupò con un ampio servizio del suddetto museo, unico nel suo genere, quando nel maggio scorso venne solennemente inaugurato con un convegno sul Santarelli, una delle tante glorie del nostro Abruzzo, purtroppo rimasto per troppo tempo in ombra.
Grande merito indubbiamente della sua riscoperta va al maestro
Giovannelli, che pur essendo nato a Capurso in provincia di Bari nel
1933 è da considerare abruzzese a tutti gli effetti, essendosi
trasferito a Pescara fin da giovane in seguito ad un concorso da lui
vinto per l’insegnamento artistico nel capoluogo adriatico.
Aveva compiuto gli studi a Napoli (Liceo Artistico e Accademia sotto la
guida di Emilio Notte), specializzandosi poi nella tecnica del mosaico
e delle vetrate a Monaco con il prof. Joseph Mayer. Particolarmente
attivo nel campo della xilografia, tecnica della quale è ritenuto dagli
studiosi e dagli storici uno dei massimi esponenti in Italia, ha
illustrato paesaggi, monumenti e tradizioni popolari e religiose
dell’Abruzzo. Da citare in particolare i legni incisi per le Canzoni
abruzzesi di Giuseppe Di Pasquale, nonché gli ex libris dedicati a
personaggi della nostra regione. Si ricordano anche i cicli di grafiche
dedicate agli zampognari, ai mestieri, alle feste religiose e popolari,
all’oreficeria, ai monumenti. Si è dedicato anche alla marcofilia
illustrando buste commemorative per il Congresso Eucaristico Nazionale
di Pescara, tenutosi nel 1977 e per altri importanti avvenimenti in
Abruzzo.
Nell’anno accademico 1996-1997 la studentessa Angela Iannotti ha
preparato all’Accademia di Napoli (cattedra di tecniche dell’incisione)
la tesi Ex libris ed ex musicis di Vito Giovannelli, (relatore prof.
Francesco Ferrovecchio) poi pubblicata per conto dell’editrice Italica
di Pescara. Nell’anno accademico 2005-2006 Maria Pia De Stefano discute
una nuova tesi sullo xilografo presso l’Accademia di Foggia dal titolo
Essenzialità grafica e iconografica nell’opera incisoria di Vito
Giovannelli (relatore prof. Domenico Dattoli). In questo approfondito
studio la De Stefano sostiene a giusto titolo la tesi che l’autore si
rapporta per quanto concerne il Lettering al carattere onciale
beneventano, richiamo estetico che indica ancora una volta il suo
attaccamento alle radici artistiche appulo-partenopee. Per quanto
concerne gli ex libris, Vito Giovannelli è tra gli artisti più
rappresentativi. Il suo segno, sempre essenziale e formativo di
immagini dal sintetismo davvero ragguardevole.
Recentemente l’artista che, come detto, si è dedicato con assiduità
anche alla ricerca storica ovviamente nel campo dell’arte, ha fatto
donazione dell’intero suo patrimonio exlibristico nonché di un cospicuo
numero di disegni originali ad inchiostri di china, alla sua città
natale di Capurso. Si tratta di oltre cinquant’anni di lavoro che
troverà un doveroso riconoscimento ufficiale, poiché la locale
Amministrazione Comunale sta provvedendo ad allestire un’apposita
pinacoteca che sarà dedicata al suo illustre cittadino.
A Vito Giovannelli le congratulazioni dello scrivente e dell’intera
redazione di Cultura in Abruzzo per l’onorificenza.
Leo Strozzieri
27 Ottobre 2011
… L’artista Vito Giovannelli “si è espresso e si esprime attraverso tutte le forme dell’arte figurativa; da quelle di ampio respiro, pittura, mosaico, vetrate, a quelle cosiddette minori con una instancabile attività di medaglista, grafico ed incisore. La sua attività si traduce ormai in un ragguardevole corpus di opere che consente di esprimere un compiuto e maturo giudizio critico della sua arte. Se studiamo la formazione di Giovannelli, è facile accorgersi che da una parte abbiamo l’artista colto, nutrito di studi eleganti, il sapiente studioso della nostra arte medioevale e rinascimentale, dalla pittura, alla scultura, alla oreficeria. A proposito di oreficeria, egli ha studiato a fondo le croci processionali abruzzesi in un magistrale lavoro purtroppo ancora inedito che amplia e perfeziona gli studi di L.Gmelin. Troviamo quindi un artista formatosi attraverso studi profondi ed insieme raffinati poiché si sofferma anche su aspetti magari meno noti di particolari forme d’arte. Dall’altra, troviamo un Giovannelli del tutto particolare, il cui mondo è l’Abruzzo intero. …E’ l’intero Abruzzo dunque che entra in questo mondo e che egli custodisce e ritrae fissandolo in un preciso momento d’arte. Le sue incisioni riproducono di preferenza aspetti, paesaggi che stanno per sparire o si indirizzano al recupero per la memoria di qualcosa che sembrava perduto perché niente scompaia di questo suo mondo. Dall’insieme di queste esperienze nasce il suo complessivo mondo poetico in cui confluiscono perciò due filoni, l’uno colto, l’altro popolare che rimangono distinti e a cui corrispondono anche due diversi modi espressivi. … La formazione colta si esprime soprattutto mediante le incisioni che riproducono opere d’arte abruzzesi. … Il Giovannelli di questa forma si dimostra il gran signore del disegno; con una linea di eccezionale morbidezza esprime tutta la sua profonda conoscenza e l’amore per la grande arte abruzzese. … non gli sfugge il minimo particolare e il suo disegno di grande raffinatezza riesce a riprodurre ogni particolare anche attraverso il sapiente uso del chiaroscuro. Un segno sottile di straordinaria efficacia che esprime insieme tutta la robustezza della pietra e la morbidezza e le sinuosità del modellato. Incisioni quindi caratterizzate dalla estrema eleganza del segno. Il filone popolaresco dell’ arte di Giovannelli è quello dell’Abruzzo minore, delle tradizioni, delle devozioni popolari, di tutto un mondo indagato anche negli aspetti minimi, colto nei suoi momenti più ingenui, candidamente poetici. …In questi casi la sua linea si fa essenziale, il tratto ispessito sembra duro, ma lo spessore del segno è usato per modellare. …Proprio l’asciutezza e l’estrema essenzialità del segno rendono arduo, difficile il disegno dove non si potrebbe trovare un solo segmento superfluo, ma tutto si risolve attraverso il diverso spessore dei segni, nessuno dei quali mai dovuto al caso. …Nell’incisione di Vito Giovannelli vediamo subito che niente è casuale. La sua incisione non è mai, nemmeno in parte, improvvisata nel momento della realizzazione. La perfezione del segno, la inesistenza di sbavature -sempre visibili all’occhio esperto- rivela la derivazione dell’incisione dal cartone, dallo studio preliminare…
Mario Q. Lupinetti
Testo estratto da: Quaderni del Rotary-Club di Pescara Ovest,
Anno X, n.2, ottobre-dicembre 1987.
Tutti sanno essere Vito Giovannelli nato a Capurso (BA), ma da sempre residente a Pescara, il più noto exlibrista italiano vivente, ragion per cui la sua città natale si appresta a dedicare un apposito museo con la sua opera omnia grafica; ora lo scopriamo in veste di storico e brillante ricercatore, avendo dato alle stampe un prezioso volume su un artista si straordinario valore, ovvero Giovannantonio Santarelli, glittico, medaglista, argentiere e scultore di Manoppello. L’opera, edita per conto dell’Associazione Culturale Contea di Manoppello presieduta da Antonio Mincone, con il fattivo interessamento del sindaco Gennaro Matarazzo e dell’Assessore alla cultura Giuseppina Ilario, toglie dall’oblio questo insigne personaggio abruzzese che nell’arco della sua esistenza a cavallo tra il XVIII e XIX secolo (nacque nel piccolo comune dell’entroterra pescarese nel 1758 e morì a Firenze nel 1826) godette di notorietà europea ed ancora oggi sue opere sono nei più prestigiosi musei del mondo, dal Bargello di Firenze alla Biblioteca municipale di Montpellier, da Palazzo Braschi in Roma al Museo nazionale di Norimberga, dal Metropolitan di New York al Museo degli Argenti di Firenze, dal Museo di Vienna al British di Londra , alla Biblioteca nazionale di Parigi e al Louvre sempre nella capitale francese.
Il prezioso volume che si avvale della presentazione di Enzo Fimiani,
direttore della Biblioteca Provinciale G. d’Annunzio di Pescara,
comprende, oltre naturalmente un’ampia e documentata scheda biografica
di Santarelli, capitoli riguardanti le opere giovanili e della
maturità, un corpus di capolavori che gli studiosi hanno diviso in nove
sezioni: ritratti di regnanti, ritratti di pontefici ed alti prelati,
ritratti di artisti e uomini illustri, ritratti di politici e
aristocratici del Granducato di Toscana, ritratti di personaggi ignoti,
ritratti di personaggi greci e romani, Figure mitologiche, gruppi
mitologici, eroti. Si passa poi all’analisi assai dettagliata dei vari
ambiti operativi del Santarelli (cammei, sigilli, medaglie) ove
Giovannelli dà un saggio probante della perfetta conoscenza della
materia. L’ultimo capitolo che precede l’ingente materiale fotografico
delle opere a noi pervenute (la maggior parte conservate al Bargello di
Firenze) con a fronte preziose trasposizioni grafiche eseguite
appositamente dal nostro storico e xilografo, custodite nel Centro di
documentazione iconografica di Manoppello intitolato allo scultore
neoclassico, riguarda Giovannantonio Santarelli glittico. Per i lettori
meno informati ricordiamo che la glittica è una tecnica mediante la
quale con un tornio vengono incise pietre dure e gemme per realizzare
cammei, intagli o altri piccoli oggetti ornamentali. Assai pregiati ad
esempio i cammei in sardonica, corniola, diaspro, agata, giada, onice,
aragonite e così via.
Giovannelli ne analizza l’opera inquadrandola entro il periodo storico
napoleonico e post-napoleonico, ovvero nell’ambito del Neoclassicismo.
Con un modellato del tutto personale e con una perizia esecutiva
sottilissima egli riusciva a rappresentare i tratti somatici dei vari
personaggi raffigurati idealizzandone la bellezza infusa dalla
sensibilità dell’artista e non suggerita dalla natura. Ed anche quando
alle opere neoclassiche fece seguire cammei di magnificenza imperiale,
c’è poco rococò nei suoi lavori Lo storico annota come anche quando la
glittica sfocia nel mare magnum dell’artigianato e quindi dei falsari a
causa dell’affievolirsi della committenza dei nobili soppiantati dalla
nascente borghesia, Santarelli, con le sue opere e l’insegnamento
trasmesso al figlio Emilio e agli allievi, tenta di arginare tale
decadenza.
Il volume verrà presentato ufficialmente a Manoppello in occasione di
un convegno previsto a partire dalle ore 10 di sabato 30 maggio 2009,
nel quale terranno relazioni il già citato Enzo Fimiani e lo storico
Piernicola Di Girolamo. Va ricordato che per onorare il suo più
illustre figlio il paese natale nel 1873 deliberò di dedicargli il
corso principale del centro urbano e che recentemente il periodo 20
ottobre 2008-20 ottobre 2009 è stato proclamato anno santarelliano.
Tale ricordo, concretizzatosi nella pubblicazione dell’opera di Vito
Giovannelli, fa seguito al convegno che venne organizzato sull’opera
del glittico neoclassico Santarelli nel dicembre del 2005 sempre a
Manoppello, città che tra l’altro conserva numerose sue opere
giovanili, ivi compreso uno stupendo Gesù Bambino (Parrocchiale di San
Nicola), definito dall’allora arcivescovo di Chieti Mons. Vincenzo
Fagiolo, “il più bel Gesù Bambino mai realizzato da un artista”.
Leo Strozzieri
18 aprile 2009
E’ da una felice sinergia tra la Biblioteca di Fermo e il maestro Vito Giovannelli, valente incisore di formazione meridionale ed artista di fama internazionale, che nasce l’iniziativa espositiva “Gli ex libris della Biblioteca Comunale di Fermo”.
L’occasione della mostra è stata fornita dalla recente, cospicua donazione fatta da Giovannelli alla Biblioteca Comunale, consistente in una raccolta di oltre trecento ex libris nazionali e stranieri,incisioni originali e disegni di suo pugno.
L’Artista,conoscendo tanto la ricchezza del patrimonio artistico conservato nel Gabinetto delle Stampe e dei Disegni della Biblioteca, quanto la tradizione culturale della Città e dei suoi Istituti, ha voluto onorare Fermo individuando come destinatario della sua prestigiosa donazione la Biblioteca cittadina.
La scelta del Maestro è stata dettata anche dal fatto che ha potuto constatare con soddisfazione come. Negli ultimi anni, la Biblioteca sia divenuta un autorevole punto di riferimento per la produzione artistica incisoria contemporanea, nei confronti della quale la Città mostra un interesse crescente, raccogliendo materiali di pregio e promuovendo iniziative atte alla valorizzazione di tale tipologia artistica.
Donazioni come quella di Giovannelli e come le tante di cui la Biblioteca è stata fatta oggetto negli anni onorano la Biblioteca e la Città, sono ogni volta segni espliciti e graditi del riconoscimento di una ricca storia culturale cittadina e fanno vivere le collezioni antiche della Biblioteca di nuova linfa, a testimonianza di come la cultura e l’arte non siano solo cosa del passato, ma una possibilità ed una risorsa del presente. L’impegno che l’Amministrazione assume in occasione della consegna degli ex libris accogliendo con profonda gratitudine la donazione del Maestro Giovannelli e l’atto di stima verso la Città in essa implicito, fu quello di valorizzare nel modo più conveniente le opere ricevute, impegno a cui oggi il Comune di Fermo ottempera attraverso la mostra documentata da questo catalogo.
Essa, attraverso l’esposizione di una rappresentativa selezione degli ex-libris di Vito Giovannelli e l’allestimento di una sezione storica relativa agli ex-libris antichi e moderni della Biblioteca, intende conservare memoria dell’evento di donazione e contribuisce a rendere sempre più nota agli esperti del settore e al grande pubblico la portata artistica del Gabinetto di Stampe e Disegni della Biblioteca Comunale.
A Sandro Pazzi, che ha curato la realizzazione della mostra con passione e competenza, e al personale della Biblioteca Comunale che ha coordinato nel suo complesso l’evento, un sentito ringraziamento e l’augurio di continuare nel tempo a far rivivere i tesori d’arte della Città.
Saturnino Di Ruscio
Dal volume: Ex libris della Biblioteca Comunale di Fermo
Edizioni: Fioroni, Casette d’Ete (A.P.),2001